Relazione al Convegno su “Ricordi di Sandro Pertini” (24/02/2003 – CE.S.P.)

RICORDI DI SANDRO PERTINI

Roma 24 febbraio 2003


Relatori: Mario Michetti, Francesco Mirante


Introduce: Luigi Rosafio

Presiedono: Luigi Rosafio, Sergio Labonia

Luigi Rosafio,presidente del Centro Sandro Pertini, illustra brevemente le finalit del Centro, legge all’articolo 4 dello Statuto la parte intitolata “Profilo e idealit di Sandro Pertini” e ricorda che il Centro, ogni anno, intende dedicare a Sandro Pertini cinque giornate di studio e di riflessione e precisamente in occasione del:

  • 25 aprile o 2 giugno o 27 dicembre. Si tratta degli anniversari della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo il 25 aprile 1945, della proclamazione della Repubblica a seguito del referendum popolare che ha decretato la fine della monarchia il 2 giugno 1946, della promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana il 27 dicembre 1947, entrata in vigore il 1 gennaio 1948. A tali date si possono ricollegare tutti gli episodi ed i temi della storia italiana, dal Risorgimento ad oggi.
  • 22 maggio. Il 22 maggio 1925 la data del primo verbale d’arresto in Savona di Sandro Pertini da parte della polizia fascista. A quest’episodio si possono accomunare i perseguitati e gli esuli di tutti i regimi autoritari.
  • 8 luglio. L’8 luglio 1978 l’anniversario della elezione di Sandro Pertini a Presidente della Repubblica Italiana. In tale occasione si possono sviluppare temi riferiti all’etica pubblica, alla riforma istituzionale, ai diritti civili ed umani, ecc..
  • 27 settembre o 24 febbraio. Sandro Pertini nasceva a Stella San Giovanni, in provincia di Savona, il 27 settembre 1896 e moriva in Roma il 24 febbraio 1990. A tali date si possono ricollegare episodi specifici dell’uomo o temi politici.
  • All’inizio dell’anno scolastico o dell’anno giudiziario per ricordare i principi della Costituzione e della Repubblica, i diritti inviolabili dell’uomo e del cittadino, i beni universali di democrazia e libert, il significato di res-publica o bene comune, il significato di giustizia giusta e di giustizia sociale, ecc..: tutti temi propugnati con tanta tenacia da Sandro Pertini e di grande attualit nel mondo.

Luigi Rosafio ricorda il primo incontro ad Imperia con S. Pertini in occasione delle manifestazioni conseguenti all’insurrezione del popolo ungherese nel 1956. I ricordi personali si intrecciano con quelli politici ed i rapporti amichevoli sono un tutt’uno con momenti burrascosi ma sempre fraterni. Il ricordo pi triste la figura della moglie Carla Voltolina quando, con la consueta semplicit, in una mattinata piovosa, comparsa sulla scaletta dell’aereo, all’aeroporto di Genova, con l’urna delle ceneri di Sandro Pertini per proseguire verso il cimitero di Stella. In quell’urna erano racchiusi gli ideali, le speranze, le passioni ed i conflitti del novecento.

La struggente essenzialit di quella cerimonia-non-cerimonia, stata l’ultima lezione d’alto senso dello stato di una famiglia partigiana, schiva dagli onori e coerente con i propri ideali.

Rosafio prosegue con la lettura del primo verbale d’arresto di Sandro Pertini e di brani tratti dai volumi: “Sandro Pertini: sei condanne due evasioni” a cura di Vico Faggi, Mondadori; “Caro presidente- due anni con Pertini” di Antonio Ghirelli”, Rizzoli; “Scritti e discorsi di Sandro Pertini” a cura fra gli altri di Carla Voltolina, edito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Bettino Craxi “Turati e Pertini” (discorso del segretario del Psi al Convegno storico internazionale “Filippo Turati e il socialismo europeo”, Milano, dicembre 1982) edito dal Psi. I brani tratti da “Scritti e discorsi” riguardano i discorsi: per la Costituente dell’Unificazione socialista (vol. I, pag. 585); i rapporti fra DC, PSI e Chiesa Cattolica (Avanti, 29 marzo 1955); i rapporti fra Chiesa ed Antifascismo (vol. II, pag. 371). L’opuscolo di Craxi letto integralmente. Craxi accomuna Turati e Pertini come protagonisti di una storia gloriosa ed eroica quali combattenti per la libert ed il socialismo ed esponenti dell’antifascismo socialista. In particolare, mette in evidenza il profondo legame fra i due uomini e la stima di Turati verso Pertini quando in occasione del tesseramento del 1931 gli esuli socialisti della sezione di Parigi inviano a Turati la tessera n. 1 ed il vecchio capo socialista risponde ringraziando ed aggiunge:<< Ma a me il numero uno non spetta (hlas) che come anzianit. Mi permettete di cederlo ad un assente (ndr. in carcere per 13 anni) che deve essere presente: ad Alessandro Pertini. Lo avrei come un favore>>.

Mario Michettiricorda l’alto profilo del 7 presidente della Repubblica, le sue peripezie di esule in Francia, la fuga da Savona con Filippo Turati, Carlo Rosselli, Ferruccio Parri, Riccardo Bauer, Oxilia e Da Bove, la mesa in opera di una radio clandestina a Nizza, ed altri episodi della sua vita di partigiano, antifascista e di parlamentare della Repubblica. Riprende molti episodi citati da Craxi e percorre i lunghi anni del carcere fascista. Michetti nota che della figura di Sandro Pertini se ne quasi persa la memoria e che occorre ribellarsi alla falsificazione della storia operata dai mass media, da enciclopedie e libri. Ricorda il clima politico del tempo della sua elezione: i predecessori Saragat e Leone, l’assassinio di Moro. Ricorda che fu presidente della Camera dei deputati e fu eletto con il massimo della percentuale e dei voti mai raggiunti fino ad allora da un presidente della Repubblica. Ripercorre i pi significativi episodi della sua vita: prima, durante, dopo il fascismo e da presidente super partes di tutti gli italiani. Fu l’unico presidente, fra quanti lo hanno preceduto e lo hanno seguito a non subire attacchi di natura politica o morale. Fu, anzi, un faro indiscutibile di moralit e di alto senso dello stato: antifascista inflessibile. Ricorda infine il dolore e la rabbia immensa nel vedere cadere il suo PSI sotto attacchi molteplici e sotto il peso di infamanti accuse. Michetti ritiene che compito del Centro sia quello di ricordarne la figura e l’esempio verso le nuove generazioni, la politica e la societ tutta. Espone il progetto di allestire una mostra fotografica con supporti audiovisivi e di realizzare un prodotto multimediale da presentare all’attenzione dei giovani e della scuola e chiede la collaborazione di tutti per la sua realizzazione. Da questo il Centro trarrebbe lustro e notoriet e renderebbe giustizia alla memoria di un grande italiano da non dimenticare.

Francesco Mirantedichiara che deve essere motivo d’onore fare parte di un Centro intitolato ad un personaggio come Pertini, veramente unico perch unica era la sua capacit di entrare in sintonia con la gente, di stabilire una vera e propria simbiosi con chi gli stava vicino, di farsi capire soprattutto dai giovani verso i quali ha sempre avuto una particolare attenzione. E la gente lo considerava come uno dei suoi. Bisogna continuare a parlare del “fenomeno Pertini”. Ricorda il suo amore verso le libert civili e politiche, l’antifascismo inflessibile, il suo ruolo nella Resistenza fino a diventarne uno dei capi pi limpidi e prestigiosi. Mirante ricorda il suo umanitarismo socialista, il suo liberalismo sociale, la sua interpretazione, laica e da non credente, del solidarismo cristiano, l’amicizia con Giovanni Paolo II anche lui combattente per la libert, ed, infine, la simpatia per un apostolo dei poveri e dei giovani come Don Bosco. Mirante testimonia il clima che si era creato nelle piazze di Roma il 2 giugno 1946 e come l’attesa della proclamazione della repubblica rappresentasse per giovani come lui e per persone non pi giovani come Pertini il sogno e la speranza in un avvenire migliore: la coincidenza di socialismo, libert, giustizia, democrazia e repubblica. Un mondo nuovo dove avrebbero trionfato gli ideali pi belli dell’umanit di tutti i tempi. Mirante evidenzia come, unico politico, assieme a Mazzini, Sandro Pertini manifestasse la convinzione che accanto alle riforme sociali occorresse produrre cambiamenti nell’uomo, riformare lo spirito dell’uomo che la prima leva della societ. E tale convincimento contenuto ad esempio nel suo discorso alla Costituente per l’unificazione socialista nel 1966 e nei suoi messaggi di fine anno agli italiani. Mirante conclude il suo discorso citando “La guerra globale” di Carlo Galli per ricordare come anche Pertini combattesse per edificare una nuova umanit, un’umanit libera e non ritenesse utile affidare le sorti del genere umano alla legge degli arsenali e delle guerre fra stati o “glocali” che dir si vogliano. Nel ricordo finale mette in evidenza che Pertini stato sempre da una parte sola, quella dei deboli e degli emarginati. Fedele a Filippo Turati, ha sempre propugnato il riformismo nella libert. Ha molto apprezzato il nuovo corso ideologico del PSI che si ispirava esplicitamente ai principi del socialismo liberale e del liberalsocialismo. Unico Presidente della repubblica eletto con il voto unanime del Parlamento (880 voti a favore, 114 astenuti) stato davvero il presidente degli italiani. Poteva avere funerali di stato solenni: non li ha voluti. Ha preferito andarsene in silenzio come un cittadino qualunque di questa Repubblica al termine di una vita che stata davvero unica ed irrepetibile.

Intervengono:

Salvatore Malerba: ritiene che dell’approfondimento della figura di Pertini si debbano mettere in evidenza il nesso tra socialismo liberale, democrazia, scuola, italianit. Ritiene, ancora, che dalla vita di un anziano socialista si possano individuare le ragioni di che cosa possa significare “essere socialista oggi”.

Nino Galloni: ritiene di grande interesse il progetto proposto da Michetti e ritiene che la figura del “Presidente degli italiani” sia , oggi, da riproporre. – Giulio Cesare Vallocchia: ritiene che alcuni momenti delle riflessioni su Pertini siano dedicati a mettere in evidenza la sua laicit e come le battaglie per la libert, la democrazia e la giustizia sociale avessero come complemento la laicit degli Stati.

Aldo Ferrara: ritiene che su alcuni aspetti della personalit di Pertini sia utile costruire proficue relazioni con le organizzazioni degli ex partigiani e con gli istituti storici della resistenza. Cos pure con le pi alte cariche dello Stato.

Diego Cuzzi: ritiene che la figura di Sandro Pertini costituisca il veicolo significativo per la realizzazione degli scopi del Centro e che sia una figura di grande interesse per costruire iniziative nei confronti del mondo della scuola. In conclusione il convegno esprime l’opportunit che il Centro Sandro Pertini si faccia carico di sostenere i progetti presentati da Michetti, di organizzare una mostra su Sandro Pertini raccogliendo il materiale necessario, di redigere un’antologia di scritti scelti su Sandro Pertini.

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Il presidente ringrazia il pubblico, gli intervenuti ed i relatori. Dichiara che proporr agli organi del Centro Sandro Pertini che il coordinamento di quanto sopra proposto sia affidato a Mario Michetti e a Francesco Mirante ai quali va il pi sentito ringraziamento per l’attualit che hanno saputo offrire del percorso politico e civile di Sandro Pertini.