Una vita socialista

 

autobiografia Sandro Pertini

Autobiografia di Sandro Pertini

 

Nel settembre del ’44 Sandro Pertini e Cerillo Spinelli sostarono in Bari presso la Federazione Psi in attesa dell’autorizzazione degli inglesi per essere trasportati in aereo nel Nord. L’attesa doveva durare pochi giorni, invece si prolungò per un mese. Pertini e Spinelli furono ospitati dai compagni di Bari e nel continuo cambio di alloggio restarono anche a casa di Rino Formica, Segretario della Federazione Giovanile Socialista. Pertini versò 20.000 lire per la sede autonoma della Federazione e partecipò al primo Congresso provinciale dei giovani di Terra di Bari (fine settembre ’44). Pertini diede a Formica una intervista per il numero speciale congressuale del giornale “Rivoluzione socialista” e consegnò anche un suo curriculum con una raccomandazione all’unità delle classi Lavoratrici. Ma il Congresso dei giovani si espresse a forte maggioranza in chiave repubblicana ed antifusionista.

Nota dell’on. Rino Formica all’autobiografia di Sandro Pertini
SANDRO PERTINI MEDAGLIA D’ORO DELLA RESISTENZA
Motivazione:

Animatore instancabile della lotta per la libertà d’Italia, dopo quindici anni trascorsi fra carcere e confino, l’8 settembre 1943 si poneva alla testa degli ardimentosi civili che a fianco dei soldati dell’esercito regolare contrastavano l’ingresso delle truppe tedesche nella Capitale. Membro della giunta centrale del CLN creava una delle maggiori formazioni partigiane operanti sul piano nazionale. Individuato ed arrestato come capo dell’organizzazione militare clandestina, sottoposto a duri ed estenuanti interrogatori e a violenze fisiche, con il suo ostinato silenzio riusciva a mantenere il segreto. Il 25 gennaio 1944, riconquistata la libertà con una fuga leggendaria dal carcere, riassumeva il suo posto di comando prestandosi continuamente in missioni di estremo pericolo nelle regioni dell’Italia centrale dove più infieriva la lotta alla quale partecipava personalmente.
Nel maggio del 1944 si recava in Lombardia per portarvi il suo contributo prezioso ed insostituibile di animatore e combattente, potenziando le Brigate che in ogni regione dell’Italia occupata, sotto la sua guida, divennero un formidabile strumento di lotta contro l’invasore. Di là a fine luglio 1944 si portava a Firenze dove alla testa dei partigiani locali partecipava all’insurrezione vittoriosa. Rientrato a Roma liberata, chiedeva di essere inviato nell’Italia occupata e dalla Francia effettuava il passaggio del Monte Bianco. Nella Val d’Aosta (Cogne) soggetta ad un feroce rastrellamento si univa alle formazioni partigiane distinguendosi in combattimento. Raggiunta Milano riprendeva il suo posto nei maggiori organi direttivi della Resistenza. L’insurrezione del Nord lo aveva, quale membro del Comitato Insurrezionale, fra i maggiori protagonisti nelle premesse organizzative e nell’urto militare decisivo. La sua opera di combattente audacissimo della Resistenza gli assegnava uno dei posti più alti e lo rende meritevole di gratitudine nazionale nella schiera dei protagonisti del secondo risorgimento d’Italia.

Roma, Firenze, Milano 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945