Statuto del “Centro Sandro Pertini”

Articolo 1. Costituzione, Finalità, Denominazione.

È costituita un’associazione di promozione sociale e di cultura, con lo scopo di svolgere attività d’utilità sociale a favore della collettività, di soci o di terzi, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e dignità degli associati. L’associazione promuove ed organizza l’associazionismo. Realizza iniziative di valore generale, di solidarietà, di carattere civile, di ricerca etica e spirituale, di difesa d’interessi collettivi, di formazione e di valorizzazione della persona, di lotta alle esclusioni ed alla miseria, di tutela e promozione dei diritti civili ed umani, d’aiuto ed assistenza a paesi in via di sviluppo ed a soggetti e popoli svantaggiati, di volontariato, di protezione dei consumatori, degli utenti e dell’ambiente, d’impulso alla crescita sostenibile, d’attuazione e rinnovamento dei princìpi della Costituzione della Repubblica Italiana e dell’Europa, così come specificato ai successivi articoli quattro, cinque, sei, sette, otto.

L’associazione, che non svolge attività partitica né realizza iniziative politiche, è denominata Centro Sandro Pertini, acronimo CE.S.P, e, di seguito, per brevità, Centro.

Articolo 2. Sede.

Il Centro ha sede in Roma e potrà istituire articolazioni territoriali, comitati, rappresentanze, sezioni, sedi operative e secondarie in Italia, nei paesi dell’Unione Europea ed all’estero. Presso la sede sociale s’intende eletto il domicilio d’ogni socio.

Articolo 3. Durata.

Il Centro avrà durata illimitata.

Articolo 4. Dichiarazione. Profilo e idealità di Sandro Pertini.

Dichiarazione.

Il Centro s’ispira ai principi del libero associazionismo, ai valori espressi dall’evoluzione del sapere e dalla cultura per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e del cittadino, agli ordinamenti dell’Italia e dell’Europa, agli indirizzi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. È indipendente da ogni forza politica ed economica.

Il Centro è un’iniziativa di persone e di liberi cittadini, di libere associazioni e circoli, d’organizzazioni ed enti di varie nazionalità, in cui convergono sensibilità, culture ed esperienze d’origine e natura molteplici, nella comune convinzione che le risposte alle distorsioni dello sviluppo, alle disuguaglianze, all’incertezza ed all’imprevedibilità che caratterizzano l’età contemporanea possano risiedere in un radicale rinnovamento dei parametri culturali e filosofici dei secoli trascorsi, dell’agire collettivo, dello spirito delle leggi, dell’etica pubblica, degli ordinamenti degli stati. Inoltre, per costruire comunità solidali in un mondo giusto, pluralista e pacifico appare necessario sollecitare una nuova stagione della democrazia e la realizzazione delle aspirazioni incompiute del novecento: la liberazione dal bisogno e dal privilegio, l’abolizione della miseria, lo sviluppo dei diritti e del diritto, il rafforzamento del senso dello stato e del bene comune, il miglioramento della qualità della vita e della qualità sociale a cominciare da una diversa gestione del territorio, delle città e dell’ambiente. Parallelamente, è auspicabile ampliare l’area del benessere ed accrescere il potere d’acquisto dei cittadini, contrastare le commistioni d’interessi fra mercato, stato e politica, riorganizzare i servizi collettivi e la pubblica amministrazione in modo che il diritto prevalga sui particolarismi, la concorrenza leale sul protezionismo e l’assistenzialismo. Le economie locali, a loro volta, dovrebbero riacquistare valore nel contesto dell’integrazione internazionale e della nuova realtà dell’Europa unita.

L’avvenire, nel mondo, sarà accettabile se mutamenti e trasformazioni saranno indirizzati non a comprimere le persone ed il dissenso, ma ad aprire nuove prospettive, a creare alternative, a rendere protagonisti i popoli ed i cittadini nella determinazione del loro avvenire, a democratizzare la democrazia, a liberare le libertà, a rendere giusta la giustizia, ad assicurare la sicurezza, a praticare tolleranza, responsabilità e solidarietà, ad attuare un fecondo pluralismo culturale, libero, razionale, umanistico e laico, contrapposto all’intolleranza ed ai dogmi degli integralismi e del pensiero unico.

Il futuro della democrazia è la democrazia programmatica e della partecipazione.

Esso appare sempre più legato alla visione di un mondo multiforme ed all’integrazione delle forme della democrazia rappresentativa con istituti di controllo popolare e di democrazia diretta, radicale e paritaria, ormai resi possibili dal progresso delle conoscenze, dell’informatica e della tecnologia che preconizzano orizzonti individuali e collettivi finora inesplorati e che suggeriscono alle generazioni contemporanee la ricerca di nuove missioni, di società aperte, libere e giuste. Il futuro, perciò, non può essere percepito come restaurazione di equilibri, esperienze, poteri e valori, del passato.

Democrazia dei cittadini e modernità presuppongono libertà e giustizia.

La libertà è giusta se non è privilegiata e se si identifica con una giustizia sociale intesa come equità progressiva, sviluppo dei diritti e della legalità. Non come irreale uguaglianza livellatrice. Fra giustizia e libertà non può esservi preminenza dell’una sull’altra, perché la riduzione dei privilegi ed il riequilibrio delle garanzie richiedono istituzioni liberali che ne tutelino la trasparenza. Inoltre, i diritti di libertà sussistono solo se esiste, per tutti, l’eguale capacità di accedervi e l’uguale opportunità degli esiti.

Giustizia e libertà sono aspirazioni universali e costituiscono il fondamento delle più diffuse e profonde visioni ideali delle società, quali il socialismo ed il liberalismo.

Il Centro, dal punto di vista storico, constata che il liberalismo si è fatto progressivamente carico dei problemi sociali e non sembra più necessariamente legato ai principi liberisti dell’economia, mentre il socialismo, si è spogliato dell’astratto mito dell’eguaglianza, proponendosi come liberalismo in azione e fattore di concreta emancipazione. Dal lato teorico, rileva che liberalismo e socialismo non sono ideali contrastanti, ma specificazioni parallele di un unico principio etico che è il canone universale di ogni storia e di ogni civiltà. Questo è il principio per cui si riconoscono le altrui persone di fronte alla propria persona e si assegna a ciascuna di loro un diritto pari al diritto proprio. Inoltre, poiché il socialismo è equa distribuzione di beni, ed essendo la libertà il bene più alto, il socialismo senza libertà non è socialismo, così come il liberalismo o è libertà di tutti o non è liberalismo. Il liberalismo, perciò, o è socialismo liberale o non è liberalismo, ed il socialismo o è liberale o non è socialismo.

Il Centroin conseguenza, considera i valori universali di giustizia e di libertà ed i principi del socialismo e del liberalismo, inscindibili fra loro e tendenti a compensarsi ed a completarsi logicamente. Essi, poi, contrastando settarismi, arroganze e pregiudizi, non appaiono rappresentabili da limitate visioni di movimenti o partiti. Tali valori e principi, infatti, simboleggiano, il rispetto delle autonomie, l’amore per la libertà e la giustizia sociale, un’aspirazione planetaria di trasformazione e di cambiamento.

Profilo e idealità di Sandro Pertini.

Il Centro ritiene che, fra i grandi italiani contemporanei, la figura di Sandro Pertini uomo pubblico competente ed onesto, militante internazionale della libertà e della giustizia sociale, difensore della laicità dello Stato e dei diritti dei cittadini senza distinzione di parte, possa ben rappresentare, in modo emblematico, un processo di modernizzazione della democrazia. In Lui passato e futuro, tradizione e rinnovamento, memoria e speranza trovano una mirabile sintesi e suscitano passioni ed emozioni, sollecitano valori ed altruismo, diventano progetto d’avvenire, prospettiva e certezza di un possibile mondo migliore, di un ordine nuovo giusto per contenuti e priorità.

Socialista, liberale e libertario da sempre, medaglia d’oro della Resistenza, capo partigiano ed eroe del secondo Risorgimento, costituente e parlamentare, propugna un forte partito socialista italiano ed una forte sinistra europea, definendo il socialismo un fatto di rettitudine, di buon senso, di costante fedeltà all’idea liberamente scelta, e la politica una missione da assolvere nell’interesse del paese e delle classi lavoratrici.

Sandro Pertini è stato Presidente della Repubblica Italiana dal 1978 al 1985.

Nel suo messaggio per un mondo nuovo e giusto, pronunciato davanti al Parlamento dopo la sua elezione, il giorno 8 luglio 1978, con la vibrante locuzione “si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame” esprime l’indirizzo della sua presidenza e la sintesi della sua azione politica. Richiama i valori dell’identità nazionale ed il patrimonio morale, politico e culturale del Risorgimento e dell’antifascismo, che concepisce non con significati solo territoriali, ma come un processo popolare di carattere spirituale, una trasformazione intima della vita italiana, un’affermazione d’autonomia nazionale ed individuale dilibertà e di riscatto sociale.

Chiede un’Europa unita e pacifica; di sconfiggere tutte le forme di schiavitù, d’esclusione, di malattia, di povertà; un nuovo equilibrio mondiale basato sulla pace, sull’autodeterminazione dei popoli, su un disarmo totale e controllato, sul superamento degli squilibri esistenti fra le diverse aree del pianeta, sulla conservazione dell’ambiente e della natura, sull’applicazione, ovunque, della democrazia e dei diritti civili ed umani.

Nomina i primi presidenti laici del Consiglio dei ministri e persegue il completamento del disegno costituzionale, mentre la sua alta autorità morale costituisce un argine invalicabile nella difesa dello stato di diritto e della legalità costituzionale dai pericoli reazionari, dalla crisi della democrazia dei partiti, dai conflitti fra poteri dello stato, dalle ombre dei misteri della Repubblica, dalla corruzione e dal terrorismo.

In Lui socialismo e repubblica coincidono: il socialismo, come filosofia delle libertà, della sicurezza, della giustizia, è la repubblica spinta al suo fine vero. Ammonisce che, se la Costituzione fosse applicata integralmente, oltre alla democrazia politica avremmo una democrazia economica e sociale. E che la libertà resterà una fragile conquista se non sarà profondamente radicata nel popolo e se sarà goduta solo da una minoranza, se non riceverà, con le riforme, il suo contenuto naturale che è la giustizia sociale: assicurare un lavoro ad ogni cittadino, estirpare la disoccupazione, salvaguardare la condizione giovanile e femminile, dare una casa ad ogni famiglia, tutelare la salute e la vecchiaia, garantire l’avanzamento della nazione in tutti campi del sapere e della produzione, assicurare un’istruzione universale, accessibile a tutti, ai ricchi d’intelligenza e di volontà di studiare, ma poveri di mezzi.

Sandro Pertini sollecita l’avvento di una democrazia e di una libertà che non siano ridotte solo a mezzo per il potere politico, ma che siano espressione di reale partecipazione di tutti i cittadini ai beni della vita ed al potere dello stato, perché la democrazia rappresentativa non può costituire, da sola, lo strumento perfetto della convivenza civile in quanto comporta problemi di dominio delle “élite”, delle oligarchie, delle aristocrazie e delle plutocrazie, d’instabilità delle istituzioni, d’emarginazione del popolo e della sovranità che gli appartiene.Indica tre condizioni che qualificano la democrazia. Anzitutto, non si devono creare situazioni dalle quali possano scaturire o la tirannide della maggioranza o quella di una minoranza, perché se si dà tutto il potere ai molti, essi opprimeranno i meno, se si dà tutto il potere ai pochi, essi opprimeranno i più. Da ciò discende la necessità che la democrazia si autolimiti, perché, senza la limitazione che costituisce il principio di legalità, si autodistrugge. Ed il problema della legalità e della libertà si risolve con il costituzionalismo, cioè con una legge superiore osservata anche dal parlamento, ed un sistema di sindacato sulla costituzionalità delle leggi che rafforzi la funzione garantista dello Stato di diritto. La terza condizione è rappresentata dal significato di giustizia e di verità della legge. Nella lotta dell’uomo per il diritto, il raggiungimento della corrispondenza della giustizia con la legalità, della libertà politica con la libertà sociale del cittadino, ha, nelle moderne democrazie, il fine di ricomporre il conflitto fra società civile e stato. Pertanto le leggi giuste sono quelle che liberano e non opprimono l’uomo, che lo liberano da ogni servitù morale e materiale, che gli consentono di restare padrone dei suoi sentimenti e dei suoi pensieri e lo rendono indipendente e libero dal bisogno. La libertà, senza la giustizia sociale e leggi giuste, è fragile e si risolverebbe per molti nella libertà di morire di fame. Lottare per il diritto, la giustizia e la libertà, è lottare per la democrazia, per le proprie idee e per i propri principi, per l’avvenire di tutti e di ciascuno. Ma, sempre, avendo presente l’ammonimento di un grande pensatore, Voltaire: “Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi sino al prezzo della mia vita perché tu la tua idea possa esprimerla sempre liberamente”.

Articolo 5. Carta dei Valori e dei Princìpi. Progetto sociale e programmi.

La Carta dei valori e dei principi conterrà il progetto ideale ed econimico-sociale del Centro. Sarà redatta in base ai criteri statutari ed aggiornata dall�Assemblea nazionale dei soci unitamente al Progetto sociale ed ai programmi d�attività.

Il Centro, sulla base dei ricorrenti esempi di crisi del capitalismo e del mercato, censura la slealtà civile, insita nel dogmatismo neoliberista, e considera il mito della prospettiva individualista una forma mal concepita di liberalismo e di riformismo. L�azione riformatrice, infatti, deve qualificarsi per i valori ed i fini di giustizia sociale da attuare, per il riequilibrio dei rapporti sociali e non come espediente del potere o della restaurazione. Deve infondere consapevolezza che l�evoluzione verso un altro tipo di società potrà compiersi, con gradualità e pacificamente, attraverso la partecipazione, l�impegno civile e le riforme strutturali. E deve rendere tangibile la crescita del benessere e del potere d�acquisto, l�efficacia di forme alternative di rappresentanza, l�allargamento dello spazio della democrazia dallo stato alla società.

Il Centro auspica una società aperta, che non lasci spazio alla legittimazione di un futuro privo di impegni collettivi, che non consideri ineluttabile la privatizzazione dello spazio pubblico e la scomparsa delle aree di solidarietà, che assicuri equi “standard” di uguaglianza e di opportunità, che garantisca la libertà dei singoli e dei gruppi e la formazione di libere associazioni capaci di sostenere parte dei bisogni dei cittadini secondo principi di sussidiarietà orizzontale. Lo stato organizzato su principi federalisti e di sussidiarietà verticale, per regolare l�essenziale, dovrebbe contrastare burocrazie, monopoli, oligopoli, inflazioni, e privilegiare un sistema economico misto fondato sulla concorrenza leale, sulla variabilità degli utili, dei costi e delle retribuzioni, sulla produzione di beni e servizi, senza sussidi e a bassi prezzi e tariffe, su una fiscalità equa.

Articolo 6. Oggetto sociale e scopi.

Il Centro non ha scopo di lucro. Quale ente di tipo associativo non commerciale e, in specifico, quale associazione di promozione sociale e culturale, individua il proprio oggetto nella realizzazione degli scopi e delle attività di cui all�articolo 1.

Il Centro svolge attività finalizzate: all�attuazione dei principi di eguaglianza, di pari dignità sociale degli individui e dei gruppi, di solidarietà per affermare i diritti dei residenti, anche immigrati, e per superare squilibri economici, sociali, territoriali e culturali; allo sviluppo della democrazia e della persona umana; alla valorizzazione della pace, della cultura multietnica e della solidarietà fra i popoli; all�attuazione dei diritti di cittadinanza e delle pari opportunità fra donne e uomini; ad uno sviluppo economico e sociale che valorizzi le attitudini e le capacità umane e professionali; all�affermazione del diritto alla cultura, all�educazione ed alla formazione permanente.

Il Centro persegue, altresì, finalità assistenziali, di propaganda e promozione sportiva. Promuove condizioni di pari opportunità fra i cittadini e favorisce la partecipazione alle attività, particolarmente, dei minori, dei soggetti deboli o disagiati, dei giovani e della terza età. Attua programmi anche nei seguenti campi: tutela, promozione e valorizzazione della natura e dell�ambiente, dei beni culturali, naturali ed ambientali, delle cose d�interesse artistico e storico; prevenzione di azioni dannose; promozione della cultura e dell�arte e loro diffusione con ogni mezzo; ricerca scientifica e tecnologica d�interesse sociale; formazione ed istruzione anche extra scolastica della persona; assistenza e beneficenza; assistenza sociale, sociosanitaria e sanitaria; politiche giovanili; prevenzione del disagio giovanile e sociale; crescita e formazione giovanile; reinserimento sociale; politiche sociali; famiglia, infanzia e valori connessi; educazione, istruzione e formazione, incluso i prodotti editoriali scolastici; filantropia; sviluppo spirituale; assistenza agli anziani; prevenzione della criminalità; sicurezza pubblica; sicurezza alimentare e agricoltura di qualità; sviluppo locale; turismo e agriturismo; turismo sociale, culturale e rurale; edilizia pubblica locale; qualità ambientale; salute pubblica; medicina preventiva e riabilitativa; prevenzione e recupero delle tossico dipendenze; patologie e disturbi psichici e mentali; sistema di sicurezza sociale; informazione, editoria, emittenza radiotelevisiva; formazione professionale; protezione civile; volontariato sociale; sport dilettantistico, attività motorie, ricreazione, giochi, “hobby”, tempo libero, letteratura, arti visive, spettacolo, musica, cinema, teatro, danza.

Il Centro effettua analisi politiche, giuridiche, economiche e sociali, diffonde dati e notizie e costituisce una banca di documentazione. Intende essere parte attiva nella formazione dell�opinione pubblica e nei processi decisionali che interessano la cittadinanza, la persona, la famiglia, la comunità, la società e lo stato. Rivendica forme avanzate di partecipazione, di democrazia diretta e di democrazia informatica. Sollecita riforme legislative ed amministrative, leggi di iniziativa popolare, istanze, esposti, referendum propositivi ed abrogativi, petizioni. Promuove la cittadinanza attiva, messaggi di utilità sociale, manifestazioni, azioni non violente e pacifiche di lotta, di protesta civile, di pressione e di informazione, nell�interesse generale e pubblico. Realizza: a) un Centro di assistenza e promozione sociale per aiutare iniziative, fornire informazioni, supporti tecnici ed orientamenti operativi; b) una Lega dei Cittadini con funzioni di difensore civico dinamico, di tutore dei diritti nei confronti delle pubbliche amministrazioni e dei privati, di difesa dell�utente, di assistenza e patronato; c) un Osservatorio sull�Etica Pubblica per studiare le devianze dell�economia e della politica e verificare la coerenza dei soggetti istituzionali e privati ai principi dell�etica pubblica; d) Progetti Sperimentali elaborati, anche in collaborazione con gli enti locali, per fare fronte a specifiche emergenze e per favorire l�applicazione di metodologie di intervento particolarmente avanzate; e) iniziative di formazione e di aggiornamento per lo svolgimento delle attività associative, nonché progetti di informatizzazione e di banche dati nei settori disciplinati dalla legge n. 383 del 7 dicembre 2000 e dalle leggi regionali.

Il Centro persegue gli scopi istituzionali dotandosi degli strumenti tecnici ed amministrativi ritenuti utili. Gestisce ed organizza le attività statutarie sia direttamente, attraverso convenzioni, enti strumentali o collegati, sia indirettamente, associando, affiliando, federando, coordinando e promuovendo associazioni, circoli, fondazioni ed altre persone giuridiche, movimenti, centri studi, riviste, media, o aderendo a strutture che perseguono scopi affini ai propri. Potrà collaborare con soggetti pubblici e privati, con organizzazioni italiane ed estere, partecipare ad intese, scambi culturali, gruppi di interesse, accordi di partneriato e ad iniziative sia a livello nazionale sia internazionale.

Il Centro, per la realizzazione dell�oggetto, può compiere, nel rispetto della legge e nei limiti delle disposizioni degli articoli 22, 27, 28 dello statuto, ogni operazione utile e necessaria, comprese quelle di natura contrattuale, immobiliare, mobiliare e finanziaria atte a favorire il raggiungimento delle sue finalità istituzionali; può acquisire partecipazioni per rendere più efficace la propria azione; può stipulare atti e convenzioni con enti pubblici e privati ed usufruire dei contributi dai medesimi erogati avvalendosi di tutte le provvidenze ed agevolazioni di legge. Il Centro si propone, altresì, di intervenire nelle attività connesse, complementari od accessorie a quelle istituzionali e di assumere ogni altra iniziativa intesa a raggiungere gli scopi istitutivi con le modalità e nell�ambito delle materie previste dalle leggi.

Il Centro, ai fini del presente statuto, rappresenta e tutela in ogni sede le istanze degli associati. L�associazione è libera e volontaria.

Il Centro organizza le proprie attività statutarie, raggruppandole in aree funzionali definite dal Consiglio Direttivo. A mero titolo esemplificativo, intende:

  1. costituire un “network” di associazioni, circoli ed enti che, mediante affiliazione o patti di collaborazione partecipino all�attuazione, in tutto od in parte, dello statuto;
  2. promuovere e curare, direttamente o per conto di enti pubblici e privati, eventi culturali, sociali, politici e scientifici, manifestazioni, mostre, rassegne, convegni; seminari ed incontri nazionali ed internazionali nei settori vitali della realtà contemporanea, compresi l�istituzione e l�assegnazione di premi e borse di studio;
  3. organizzare dibattiti e riflessioni sulle tematiche economiche, sociali, ed ambientali; sullo sviluppo sostenibile; sulle politiche pubbliche e gli investimenti sociali; sulle tendenze dei sistemi economici e dei fenomeni di globalizzazione mercantile, industriale, finanziaria; sul ruolo dei settori privato, pubblico, “no profit”; sulla questione sociale, le nuove realtà e la proliferazione delle differenze; sui cambiamenti del lavoro e della produzione; sui sistemi di istruzione e di previdenza; sulle povertà e le problematiche dello sviluppo demografico e delle migrazioni;
  4. dare impulso ad azioni e studi per i diritti civili e per l�adozione di specifici statuti o leggi riguardanti la persona, il cittadino, i giovani, gli anziani, la condizione femminile, i bambini, i disabili, i contribuenti, i consumatori, gli utenti, le casalinghe, gli studenti, i lavoratori, gli sportivi, i non occupati, i poveri, i malati, gli svantaggiati, i sottoposti a protesto o ad usura, i carcerati, gli immigrati, ed altri; costituire un “Forum” per i diritti civili;
  5. stimolare approfondimenti, e creare un Laboratorio, sul futuro della democrazia, delle costituzioni e delle forme di stato e di governo; sull�evoluzione delle dottrine politiche, economiche, sociali; sui partiti, sui movimenti e sulle associazioni civili e sindacali; sulle religioni e sulle loro dottrine economiche e politiche; sul pensiero e l�azione delle personalità dell�età moderna, del risorgimento e dell�antifascismo;
  6. effettuare dibattiti e formulare proposte sulle politiche del diritto, della sicurezza e della giustizia, con particolare riferimento alla legislazione sociale, al diritto del lavoro e sindacale, al diritto internazionale, commerciale, civile, tributario, penale;
  7. favorire iniziative sulle problematiche internazionali; sviluppare collaborazioni, relazioni, scambi scientifici e culturali; promuovere eventi, accordi ed enti comuni; dare vita ad istituti di studi ed a “forum” per valorizzare le diverse civiltà ed aree geopolitiche e per promuovere pacifici spazi economici, giuridici e politici;
  8. partecipare ad azioni di pace ed umanitarie ed a programmi internazionali, particolarmente dell�Organizzazione delle Nazioni Unite, dell�Unione Europea e dell�Italia -od organizzarli direttamente- nei campi della cooperazione allo sviluppo economico, sociale ed occupazionale, dell�assistenza umanitaria, sanitaria ed ambientale, della tutela dei diritti umani e del rispetto dei diritti del lavoro, dell�educazione, formazione ed informazione, dell�elevazione dei livelli nutrizionali e delle condizioni di vita, della protezione dei rifugiati, della cooperazione culturale, scientifica, tecnica e tecnologica, dell�organizzazione produttiva e del territorio;
  9. incoraggiare il coinvolgimento diretto di cittadini, di comunità, di lavoratori e di utenti alla gestione dei monopoli, delle fonti d�energia e dei beni collettivi, culturali ed ambientali, nonché dei servizi pubblici essenziali che abbiano carattere di preminente interesse generale, così come previsto dalla Costituzione italiana;
  10. istituire scuole, corsi, seminari e convegni specializzati per la formazione, la riqualificazione e l�aggiornamento professionale anche nell�area politica, diplomatica e della pubblica amministrazione; operare nel campo delle metodologie didattiche rivolte alla formazione permanente degli adulti; attuare programmi informativi e formativi per l�educazione alimentare, sanitaria ed ambientale partecipando a campagne istituzionali; divulgare gli atti dell�Unione Europea, delle Nazioni Unite, di enti ed istituzioni italiani ed esteri; favorire l�integrazione culturale dei giovani europei e di altri paesi anche realizzando centri turistici; promuovere corsi di istruzione e di educazione civile per i cittadini e gli immigrati;
  11. concretizzare eventi sull�evoluzione dei processi artistici e culturali nella realtà contemporanea; valorizzare le culture nazionali e popolari; incoraggiare la produzione e la divulgazione della cultura, dell�arte e dello spettacolo, delle civiltà rurali in tutte le loro espressioni; promuovere e potenziare enti per la gestione di beni e di eventi culturali; stimolare la tutela, la valorizzazione ed il ripristino delle cose di interesse storico, dei beni artistici, monumentali ed ambientali anche mediante la manutenzione, il restauro, la gestione e l�acquisto dei beni stessi e l�apertura alle visite del pubblico; compiere attività di ricerca e di documentazione di rilevante interesse culturale, artistico, scientifico, come archivi, biblioteche, emeroteche, mostre ed esposizioni relative ai beni ed alle cose tutelate dalla legge;
  12. sviluppare l�associazionismo ed il terzo settore “no profit” con particolare riferimento a: economia sociale, associazioni, comitati e fondazioni; circoli; organizzazioni non lucrative di utilità sociale; cooperative sociali; imprese sociali; organizzazioni di volontariato; organizzazioni non governative; consorzi, mutue assistenziali; fondi e banche etiche; accademie, scuole civiche ed università popolari; patronati e centri di assistenza; strutture di accoglienza degli immigrati; agenzie di collocamento e di lavoro temporaneo. Costruire, attrezzare, gestire, senza scopo di lucro, impianti e spazi per la pratica e l�addestramento dello sport e delle attività motorie in generale; spazi e strutture per la cultura, l�arte, lo spettacolo e attività museali; strutture ricettive, di ristorazione, spacci interni per la somministrazione di bevande, centri di incontro e di ricreazione, discoteche, biblioteche, ludoteche, sale da ballo, circoli, associazioni sportive, centri polivalenti, ed altre strutture di associazionismo sociale. Promuovere, o esercitarne direttamente i compiti, associazioni di assistenza, rappresentanza e tutela; organizzazioni di difesa e rappresentanza delle categorie di cui al punto d), nonché associazioni ed organizzazioni ambientaliste ed animaliste;
  13. sostenere attività nel campo della comunicazione e dell�informazione con ogni mezzo e tecnologia, sollecitando la partecipazione popolare; curare la pubblicazione di libri, atti, rapporti per la pubblica amministrazione o per privati; collaborare alla redazione ed alla edizione di riviste, quotidiani, strumenti audiovisivi, informatici, multimediali; istituire radio e televisioni, editrici, centri e servizi di documentazione;
  14. realizzare un sistema integrato di servizi sanitari e sociali nel quadro della sicurezza sociale ed un sistema di opere ed enti, basato sulla partecipazione mutualistica dei cittadini associati, per la prevenzione e la cura delle malattie, per il sostegno alla vecchiaia, per fornire servizi alla persona, per qualificare assistenza e solidarietà;
  15. compiere e realizzare, direttamente o per conto di enti pubblici e privati, studi, ricerche, eventi, piani di sviluppo, progettazioni e sperimentazioni. Particolare interesse sarà posto, oltre ai settori oggetto del presente statuto, ai seguenti ambiti: qualità della vita, dell�alimentazione, della salute e dell�ambiente; economie locali; creazione d�impresa e di lavoro; energie e tecnologie alternative; turismo ed agriturismo ecocompatibili; sperimentazioni avanzate non presenti sul mercato; protezione e riqualificazione del territorio, del mare, dei corsi d�acqua, dei tessuti urbani, montani e collinari, del paesaggio, dei beni e delle aree protette; rifiuti; reti di approvvigionamento e distribuzione, di servizio, di comunicazione e di trasporto;

Articolo 7. Fondazione Internazionale Sandro Pertini.

Il Centro è promotore della Fondazione Internazionale Sandro Pertini con lo scopo di approfondirne il messaggio e per costruire legami permanenti con le comunità italiane nel mondo e con le comunità straniere in Italia. La fondazione promuoverà la cooperazione, l�assistenza alle comunità ed ai paesi in via di sviluppo, la formazione del personale diplomatico ed in genere degli operatori pubblici e privati; favorirà gli scambi culturali, la pace e la fratellanza fra i popoli.

Articolo 8. Assenza dello scopo di lucro e clausole di legge recepite nello statuto.

Ai fini agevolativi e fiscali, del riconoscimento pubblico e della iscrizione in elenchi, albi e registri, si attiene alla disciplina, attuale e futura, degli enti non commerciali di tipo associativo di cui agli articoli 111 e 111 bis del DPR 917/1986; alla disciplina delle associazioni di promozione sociale di cui alla legge 7 dicembre 2000 n.383, ai relativi regolamenti e leggi regionali e provinciali; alle leggi speciali in materia; alla disciplina delle associazioni riconosciute giuridicamente, di cui al capo II del titolo II, libro I del Codice Civile e del DPR 10 febbraio 2000 n. 361

Il Centro ha accolto nello statuto le clausole di legge di seguito specificate:

a)- oggetto sociale ed esclusive finalità di solidarietà sociale (articoli 1, 4, 5, 6, 7, 8);

b)- attribuzione della rappresentanza legale dell�associazione (articolo 27);

c)- assenza dello scopo di lucro e divieto di dividere o distribuire fra gli associati, in nessun caso, neppure in modo indiretto, i proventi dell�attività, utili e avanzi di gestione nonché il patrimonio, fondi, riserve o capitale durante la vita dell�organizzazione, fatto salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge o siano effettuate in favore di associazioni o di organizzazioni non lucrative che, per legge, statuto, o regolamento fanno parte della medesima ed unitaria struttura (articoli 1, 4, 5, 6, 8, 38, 39, 43);

d)- obbligo di impiegare o di reinvestire utili o avanzi di gestione in attività istituzionali statutariamente previste o direttamente connesse (articolo 39);

e)- ordinamento interno ispirato a princìpi di democrazia e di uguaglianza di diritti per tutti gli associati, con previsione dell�elettività delle cariche associative e di una disciplina uniforme del rapporto e delle modalità associative volti a garantire la effettività del rapporto, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa (articoli 10, 11, 12);

f)- previsione per gli associati maggiori di età del diritto di voto per approvare e modificare lo statuto ed i regolamenti e per la nomina degli organi direttivi (articolo 17);

g)- criteri per l�ammissione, il recesso e l�esclusione degli associati e loro diritti ed obblighi (articoli 10, 11, 12, 13, 17);

h)- obbligo di redigere, da parte degli organi statutari, un rendiconto economico e finanziario o bilancio annuale, da cui risultino i beni, i contributi o i lasciti ricevuti e le modalità per l�approvazione da parte degli organi statutari (articoli 18, 22, 39);

i)- modalità di scioglimento (articolo 43);

l)- obbligo, in caso di scioglimento per qualunque causa, o cessazione od estinzione, di devolvere il patrimonio residuo, dopo liquidazione, a fine di utilità sociale o pubblica, oppure ad associazione con finalità analoghe, sentito l�organismo di controllo di cui all�articolo 3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996, numero 662 (articolo 43);

m)- eleggibilità libera degli organi amministrativi (articolo 17);

n)- principio del voto singolo di cui all�articolo 2532 secondo comma, del codice civile (articolo 17);

o)- sovranità dell�assemblea dei soci (articoli 16);

p)- criteri ed idonee forme di pubblicità delle convocazioni assembleari e delle relative deliberazioni (articolo 46);

q)- possibilità di istituire il voto per corrispondenza (articolo 17 );

r)- intrasmissibilità della quota o contributo associativo ad eccezione dei trasferimenti a causa di morte(articolo 39);

s)- non rivalutabilità della quota o contributo associativo (articolo 39);

t)- elettività e gratuità delle cariche associative e delle prestazioni fornite da associati (articoli 18, 22).

Le suddette clausole soddisfano, altresì, le condizioni dettate dalla legge 26 febbraio 1987, n. 49, articoli 14, 28, 30 (disciplina della cooperazione dell�Italia con i paesi in via di sviluppo); dalla legge 28 dicembre1982, n. 948; dal Dlgs. n. 460/1997 e succ. mod. (disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale), nonché dalla disciplina relativa alle associazioni ambientaliste e di difesa dei consumatori, dalla disciplina del volontariato e dalla legge quadro per l�assistenza, l�integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate.

Soci

Articolo 9. Associati.

Possono essere soci del Centro: a)- le persone fisiche maggiori d�età senza distinzione di condizioni sociali e personali, di opinioni politiche, di sesso, di razza, di lingua, di religione, di cittadinanza, di nazionalità, e senza alcuna distinzione fra credenti e non credenti o fra persone di diverso orientamento sessuale; b)- le persone giuridiche d�ogni tipo, enti pubblici o privati, circoli, soggetti del “no profit” e dell�associazionismo sociale, associazioni sportive, centri polivalenti, associazioni riconosciute e non riconosciute, movimenti, gruppi, fondazioni, istituzioni religiose e laiche, di qualunque stato o nazionalità, i cui statuti siano conformi ai requisiti di legge.

Le persone giuridiche ed i soggetti di cui al punto b) conservano la loro autonomia e la piena e totale indipendenza e responsabilità dei loro organi dirigenti. Possono costituire il rapporto associativo anche mediante affiliazione o patto federativo o convenzione, approvati dal Consiglio Direttivo: ad esse si applica l�articolo 14 dello statuto.

La qualifica di socio è unica e tutti gli associati hanno uguali diritti e doveri. Di seguito, con la parola socio si intendono anche i soggetti affiliati o con patto federativo.

Lo “status” di socio promotore, sostenitore o benemerito è meramente onorifico e costituisce riconoscimento morale. Sono promotori i soci fondatori e chi, successivamente, sarà accettato come tale; sono sostenitori o benemeriti i soci che contribuiscono notevolmente allo sviluppo del Centro. I criteri sono fissati dal Consiglio Direttivo che determina anche le rispettive quote una tantum od annuali.

Articolo 10. Ammissione a socio.

Per essere ammessi a socio, affiliarsi o federarsi, si deve presentare domanda scritta indirizzata al Consiglio Direttivo, sottoscritta dall�interessato, dal socio proponente e da due soci promotori. La domanda d�ammissione deve essere presentata personalmente e compilata su apposito stampato dal quale devono risultare: le generalità, la residenza, il recapito, i dati fiscali, la professione, il “curriculum”, l�oggetto sociale; dichiarazione di impegno ad osservare le disposizioni dello statuto; rilascio delle autorizzazioni richieste dalle leggi sulla “privacy”.

Le persone giuridiche e gli enti debbono allegare alla domanda di ammissione copia dello statuto e la fotocopia della deliberazione dell�organo statutario competente sottoscritta dal legale rappresentante che ne attesti l�autenticità ed in cui sia precisato chi li rappresenta in modo permanente e l�impegno a comunicare eventuali variazioni.

Il Consiglio Direttivo delibera entro novanta giorni dal ricevimento della domanda, trascorsi inutilmente i quali le domande si intendono respinte.

Le deliberazioni di ammissione o di diniego dovranno essere motivate e sono inappellabili. La notificazione agli interessati è fatta con le modalità dell�articolo 13.

La partecipazione dei giovani e dei minori di età, nonché la costituzione di sezioni giovanili sarà regolata, in base alla legge, da apposito regolamento.

Articolo 11.Doveri del socio.

La qualità di socio si acquista al momento dell�annotazione sul libro dei soci e con la consegna della tessera firmata dal Presidente, previo versamento della quota sociale.

I soci sono tenuti all�osservanza del presente statuto, dei regolamenti interni e delle deliberazioni degli organi del Centro, nonché a versare annualmente la quota associativa ed i contributi stabiliti dal Consiglio Direttivo secondo le modalità statutarie.

I soci assumono l�impegno ad operare per il conseguimento dei fini statutari.

Articolo 12. Diritti del socio.

Tutti i soci, in regola con i versamenti annuali, hanno diritto di frequentare i locali del Centro, di partecipare alle attività, di fruire dei servizi.

Il rapporto associativo è disciplinato in maniera uniforme per tutti i soci e le relative modalità associative sono rivolte a garantire l�effettività del rapporto ed escludono la temporaneità della partecipazione alla vita associativa.

Il Centro si riconosce in una pratica collettiva, che valorizza l�elaborazione comune fra gli iscritti nella costruzione delle linee programmatiche ed organizzative e, pertanto, essi hanno diritto di formulare proposte, di essere convocati periodicamente in Assemblea generale e di ottenere una completa ed esaustiva informazione rispetto all�attività, al funzionamento ed alle modalità di finanziamento; ai soci è riconosciuto il diritto di segnalare al Consiglio Direttivo, per l�eventuale annullamento in quanto non corrispondenti all�etica ed ai principi statutari, adesioni strumentali o non volontarie di persone fisiche o di persone giuridiche, nonché decisioni di associazioni locali.

Articolo 13.Dimissioni, esclusione, decadenza.

La qualità di Socio si perde: per dimissioni, comunicate per lettera raccomandata con ricevuta di ritorno entro il trenta ottobre, a pena di inefficacia, indirizzata al Consiglio Direttivo, che può accettarle o respingerle; per esclusione, in caso di pregiudizio arrecato all�attività o al patrimonio del Centro, di inosservanza degli obblighi statutari, regolamentari e dei deliberati degli organi; per morte; per morosità; per decadenza automatica nel caso di incompatibilità fra la qualità di socio e l�esercizio di funzioni direttive in enti e associazioni con finalità oggettivamente analoghe, concorrenziali o contrastanti con il Centro; per scarsa attività sociale.

L�esclusione è deliberata dal Consiglio Direttivo, sentito il Collegio dei Garanti, ed è efficace dal giorno della notificazione all�interessato. La decadenza automatica è fatta rilevare da chiunque ed ha efficacia dal momento in cui è sorta l�incompatibilità.

La notificazione scritta di esclusione e di decadenza è fatta dal Presidente Nazionale.

Il Socio dimesso, escluso o decaduto, non ha alcun diritto sul patrimonio sociale. I soci esclusi per morosità possono essere riammessi qualora sanino i pagamenti dovuti.

Articolo 14. Articolazione territoriale. Organizzazioni fra associati e loro autonomia finanziaria e patrimoniale.

Il Centro è l�unico momento associativo. Si articola in comitati regionali, provinciali, comunali, municipali, circoscrizionali, tematici, in comitati esteri, in sezioni, in specifiche organizzazioni territoriali e giovanili, nei soggetti e circoli affiliati.

I soci di tipo a) e b) di cui all�articolo 9, appartenenti ad un medesimo territorio o con interessi omogenei, si organizzano, previa autorizzazione del Consiglio Direttivo del Centro, in comitati territoriali od in comitati tematici locali o nazionali, od in altre forme associative in base a statuti che definiscano le forme della rappresentanza legale e dell�amministrazione, l�organizzazione interna, le modalità per attuare le norme degli articoli 10, 11, 12, 13 dello statuto, e, almeno in parte, le finalità del Centro. Il Consiglio Direttivo decide inappellabilmente sulla congruità o meno degli statuti.

L�associazione dei soggetti di tipo b) comporta anche l�associazione delle persone che li costituiscono, ed ogni socio ha l�obbligo del versamento diretto della quota annuale al Centro. Ciascun Comitato ed ogni altra struttura associata, hanno autonomia organizzativa, finanziaria e patrimoniale, non sono sottoposti a vincoli gerarchici da parte degli organismi nazionali del Centro e da esso non possono pretendere alcunché.

I Comitati, e le altre strutture associate o aderenti, contribuiscono alla formazione delle linee d�azione e culturali e partecipano alla vita degli organi nazionali mediante delegati eletti in base ad un regolamento emanato dal Consiglio Direttivo del Centro.

Organi Sociali

Articolo 15. Organi deliberativi, Organi esecutivi e rappresentativi, Organi di controllo e morali, Organi ausiliari, Organi consultivi.

Sono organi deliberativi: l�Assemblea Nazionale dei Soci; il Consiglio Direttivo ed il Consiglio di Presidenza.

Sono organi esecutivi o con specifiche funzioni di rappresentanza: il Presidente Nazionale ed i Vice Presidenti Nazionali; la Segreteria; il Segretario Nazionale ed il Tesoriere; i Segretari dei dipartimenti nazionali; il Collegio di tesoreria.

Sono organi di controllo e morali: il Collegio Sindacale; il Collegio dei Garanti.

Sono organi ausiliari: il Comitato d�onore ed il Presidente Onorario; Il Consiglio Nazionale; la Commissione per l�informazione.

Sono organi consultivi: il Comitato di coordinamento; il Comitato Scientifico; il Comitato Economico e Sociale; il Comitato del Programma.

Articolo 16. Assemblea Nazionale dei Soci. Congresso.

L�Assemblea può essere ordinaria e straordinaria. L�Assemblea dei soci è sovrana e le deliberazioni adottate impegnano tutti i soci.

È convocata dal Consiglio Direttivo con avviso firmato dal Presidente Nazionale del Centro. La convocazione deve contenere: l�ordine del giorno, la data e luogo di convocazione, ed essere effettuata tramite affissione su apposita bacheca presso i locali della sede almeno dieci giorni prima della data stabilita. È convocata anche su richiesta del Collegio Sindacale o della metà dei soci con diritto di voto.

L�Assemblea è presieduta dal Presidente Nazionale o da un Vice Presidente Nazionale del Centro; in loro assenza od impedimento si procede alla nomina di un presidente dell�Assemblea il quale nomina un segretario dell�assemblea scegliendolo anche tra i non soci. Delle riunioni è redatto processo verbale che deve essere sottoscritto dal Presidente e dal Segretario dell�assemblea.

L�Assemblea può essere costituita da delegati eletti in assemblee parziali, in conformità ad apposito regolamento. I Comitati e le strutture di cui all�articolo quattordici partecipano alle assemblee mediante delegati eletti in base a regolamento nazionale. In mancanza dei regolamenti l�Assemblea è formata dalla totalità dei soci.

In occasione della scadenza degli organi nazionali può essere convocato il Congresso con le modalità di cui al paragrafo precedente e con i compiti dell�assemblea ordinaria e straordinaria, per procedere alla rielaborazione delle strategie; per estendere il dibattito a tutte le strutture associate anche se giuridicamente autonome; per il rinnovo di tutte le cariche del Centro e delle articolazioni territoriali, tematiche, di supporto.

Articolo 17. Esercizio del voto in Assemblea.

Hanno diritto al voto in Assemblea i soci che risultino tali da almeno tre mesi ed in regola con il pagamento della quota associativa e degli altri contributi.

I soci maggiori di età hanno il diritto di voto per l�approvazione e le modificazioni dello Statuto e dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi: ciascuno di essi può esercitare sia l�elettorato attivo che passivo. L�Assemblea si atterrà al principio della libera eleggibilità degli organi amministrativi e direttivi ed al principio del voto singolo di cui all�articolo 2532, secondo comma, del codice civile.

Ciascun socio ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare da un altro socio mediante delega scritta; nessun socio può rappresentare più di tre soci.

Nelle deliberazioni di approvazione del bilancio ed in quelle che riguardano la loro responsabilità, gli amministratori non hanno voto.

L�Assemblea, con apposito regolamento, può istituire il sistema del voto per corrispondenza o per mezzi telematici, anche per consultazioni fra i soci.

Articolo 18. Compiti dell�Assemblea ordinaria.

L�assemblea ordinaria è convocata almeno una volta l�anno, e comunque entro sei mesi dalla chiusura dell�esercizio, al fine di: approvare il bilancio o rendiconto economico e finanziario redatto secondo le disposizioni statutarie e di legge; trattare gli argomenti attinenti alla gestione ad essa affidati dalla legge o sottoposti al suo esame dal Consiglio Direttivo; approvare i regolamenti; esaminare ed approvare i programmi di attività ed i preventivi di spesa; approvare la Carta dei Valori e dei Principi ed il Progetto Sociale di cui all�articolo cinque; deliberare i criteri per la fissazione delle quote associative e della tassa di ammissione; deliberare le azioni di responsabilità verso gli amministratori; revocare gli amministratori per giusta causa o giustificato motivo; ratificare le deliberazioni straordinarie e le cooptazioni del Consiglio Direttivo; ratificare l�apertura di rappresentanze e sedi secondarie; provvedere, alla scadenza, a nominare gli organi e le cariche sociali di sua competenza stabilendone il numero, la durata e le funzioni in conformità allo Statuto; nominare il Consiglio Nazionale, il Collegio Sindacale, il Presidente Nazionale e, su sua proposta, il Consiglio Direttivo, il Segretario Nazionale, il Tesoriere. Tutte le cariche sono volontarie e gratuite.

Articolo 19. Compiti dell�Assemblea straordinaria.

L�assemblea straordinaria delibera: sulle modifiche statutarie, sullo scioglimento del Centro, sulla nomina dei liquidatori. Alle proposte di deliberazione sulle suddette materie si dovrà allegare il parere del Collegio dei Garanti preventivamente acquisito.

Articolo 20. Costituzione dell�Assemblea.

L�Assemblea ordinaria è validamente costituita: in prima convocazione quando sia presente o rappresentata la metà dei voti dei soci; in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei soci presenti o rappresentati.

L�Assemblea straordinaria è validamente costituita: in prima convocazione quando siano presenti o rappresentati almeno i due terzi dei soci; in seconda convocazione quando sia presente o rappresentato almeno un terzo dei soci.

Per la validità delle deliberazioni di modifica dello Statuto, occorre la presenza di almeno tre quarti dei soci ed il voto favorevole della maggioranza dei presenti.

Articolo 21. Consiglio Direttivo.

Il Consiglio Direttivo è eletto dall�Assemblea che ne fissa il numero, compresi il Presidente Nazionale, il Segretario Nazionale, il Tesoriere.

Il Consiglio Direttivo resta in carica sei anni e può cooptare i membri che venissero a mancare, in numero non superiore alla metà della composizione originaria.

Articolo 22. Compiti del Consiglio Direttivo.

Il Consiglio Direttivo provvede alla direzione del Centro, definendone gli indirizzi operativi in conformità allo Statuto, alle indicazioni dell�Assemblea Nazionale dei soci ed agli indirizzi del Consiglio Nazionale.

Provvede all�amministrazione ed alla gestione del Centro in ottemperanza alle leggi ed allo statuto, assumendo tutte le deliberazioni di ordinaria e di straordinaria amministrazione che non sono espressamente riservate all�Assemblea. Autorizza, di volta in volta, con apposita deliberazione, il Segretario Nazionale ed il Tesoriere, od altro consigliere o procuratore: a stipulare atti e convenzioni con enti pubblici e privati; a compiere, congiuntamente o disgiuntamente, nel rispetto della legge e nei limiti degli articoli 27 e 28 dello statuto, quelle operazioni, strettamente strumentali, di tipo finanziario, immobiliare, mobiliare e commerciale, ritenute dal Consiglio Direttivo utili e necessarie per favorire esclusivamente il conseguimento dei fini istituzionali; a richiedere o ad avvalersi di tutte le provvidenze ed agevolazioni di legge.

Entro quattro mesi dalla chiusura dell�esercizio spetta al Consiglio Direttivo l�approvazione del rendiconto o bilancio annuale che dovrà essere sottoposto all�approvazione dell�assemblea entro sei mesi dalla chiusura dell�esercizio, unitamente ai preventivi, ai documenti contabili, ai documenti programmatici di cui all�articolo cinque e ad una relazione di attività con valore di bilancio etico.

Il Consiglio Direttivo elegge al suo interno, su proposta del Presidente nazionale del Centro, uno o più Vicepresidenti Nazionali, il Consiglio di Presidenza. Nomina, anche fra non appartenenti al Consiglio, la Segreteria, gli organi ausiliari e consultivi, i Segretari dei dipartimenti nazionali ed i componenti del Comitato di tesoreria.

Il Consiglio Direttivo può proporre all�assemblea di aumentare il numero dei propri componenti e, per ogni carica, può nominare uno o più vice ed i supplenti.

A titolo esemplificativo, spetta, altresì, al Consiglio Direttivo: attuare lo statuto; curare l�esecuzione delle deliberazioni dell�Assemblea dei soci; convocare le riunioni dell�Assemblea Nazionale dei soci e del Consiglio Nazionale stabilendo l�ordine del giorno; accordare rimborsi spese; assumere il personale ed instaurare collaborazioni, senza alcuna preclusione nei confronti dei soci o degli amministratori, definendo i compiti e determinando gli emolumenti in base al regolamento previsto all�articolo quarantuno; regolare i rapporti con i soci e con gli aderenti e deliberare circa l�ammissione, il recesso e l�esclusione; fissare le quote sociali e la loro ripartizione, l�importo della tassa di ammissione e dei diritti di segreteria; definire i regolamenti; deliberare l�organizzazione interna e nominare i responsabili dei settori di attività.

Il Consiglio Direttivo può delegare parte delle sue attribuzioni al Consiglio di Presidenza, al Presidente Nazionale, al Segretario Nazionale, al Tesoriere.

Tutte le cariche sono volontarie e gratuite. Il Consiglio Direttivo, per lo svolgimento di specifiche mansioni, può deliberare, nei limiti previsti dalla legge, rimborsi e compensi per i suoi membri e per i soci preposti a settori di attività o al loro coordinamento, sentito il Collegio dei Sindaci ed il Collegio dei Garanti.

Articolo 23. Convocazione del Consiglio Direttivo.

Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente Nazionale del Centro tutte le volte che vi è materia su cui deliberare e, comunque, almeno ogni sei mesi, nonché su richiesta del Consiglio di Presidenza, della Segreteria, del Collegio dei Sindaci o del Collegio dei Garanti. La convocazione, con indicati gli argomenti da discutere, è fatta con lettera, telegramma o altro mezzo di comunicazione, non meno di cinque giorni prima della riunione e, nei casi di urgenza, almeno un giorno prima della riunione.

Le riunioni sono valide quando vi intervenga la maggioranza dei componenti.

Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta dei votanti. In caso di parità di voti nelle votazioni palesi prevale il voto del Presidente; in quelle a scrutinio segreto la parità comporta la reiezione della proposta. Delle riunioni è redatto verbale.

Il Consigliere che senza giustificato motivo non partecipa a più di tre sedute consecutive dell�organo di cui fa parte può essere considerato decaduto dal Consiglio Direttivo.

Articolo 24. Il Consiglio di Presidenza.

Il Consiglio di Presidenza è composto dal Presidente che lo convoca e presiede, dai Vicepresidenti Nazionali, dal Segretario Nazionale, dal Tesoriere.

Attua lo Statuto e le deliberazioni del Consiglio Direttivo; ha compiti esecutivi, di iniziativa e di coordinamento generale; elabora proposte e programmi da sottoporre all�Assemblea Nazionale ed al Consiglio Direttivo; stabilisce l�ordine del giorno del Consiglio Direttivo; nomina i rappresentanti del Centro ogni volta che ciò sia richiesto; convoca convegni ed eventi nazionali; promuove l�attuazione degli scopi statutari definendo i progetti di fattibilità ed avvalendosi del Segretario Nazionale, della Segreteria e del Tesoriere. In caso di necessità ed urgenza assume le decisioni spettanti al Consiglio Direttivo salvo ratifica da parte dello stesso alla prima riunione successiva.

Articolo 25. La Segreteria.

La Segreteria è composta dal Presidente Nazionale che la convoca e presiede, dal Segretario Nazionale che ne organizza i lavori, dai Segretari dei dipartimenti nazionali, dal Comitato di tesoreria. Ad essa può partecipare il Consiglio di Presidenza.

La Segreteria provvede: al coordinamento esecutivo degli indirizzi e dei progetti stabiliti dal Consiglio di Presidenza, dal Consiglio Direttivo, dall�Assemblea Nazionale dei soci; alla verifica dell�attuazione dei deliberati degli organi predetti; alla verifica dell�attività dei dipartimenti e dei settori di lavoro, delle commissioni e dei comitati; alla redazione, unitamente al comitato di tesoreria, dei progetti preliminari di bilancio, dei rendiconti, dei consuntivi e dei preventivi; a coordinare il Centro con altre strutture.

Articolo 26. Il Presidente Nazionale ed i Vice Presidenti Nazionali.

Il Presidente Nazionale è eletto dall�Assemblea Nazionale dei soci.

Al Presidente spetta la firma sociale ai soli fini interni della convocazione degli organi statutari, dei rapporti con i soci, delle pubbliche relazioni. Rappresenta il Centro nelle manifestazioni esterne e nei rapporti con le istituzioni ed i soggetti pubblici, privati ed internazionali che non implicano attività negoziale o atti di natura economica, finanziaria o commerciale. Non ha la rappresentanza legale, attribuita al Segretario Nazionale, ed il suo domicilio, per la carica, è eletto presso la sede del Centro.

Adempie alle funzioni demandatagli dalla legge, dallo statuto e dagli organi del Centro.

Il Presidente può delegare in tutto o in parte le sue funzioni; convoca e presiede gli organi del Centro secondo le formalità dello statuto; cura e stimola l�attività in modo che essa si svolga in conformità dello statuto, delle linee programmatiche, dei regolamenti, delle leggi; dirige i lavori degli organi; partecipa a riunioni, convegni e congressi; accerta che siano attuate le deliberazioni degli organi e sovrintende alla redazione dei progetti, delle relazioni illustrative e della documentazione; cura i rapporti internazionali e quelli con l�ambiente esterno, con i soggetti del pluralismo, con i soci e le strutture territoriali e tematiche. Propone la elezione e le nomine di cui agli articoli 18 e 22, nonché la struttura organizzativa ed ogni altra responsabilità, viceresponsabilità, collaborazione od assunzione.

La proposta al Consiglio Direttivo per la nomina di uno o più vicepresidenti, tra cui il vicario, nonché dei segretari dei dipartimenti nazionali da porre alla direzione dei settori di attività, avviene previo parere vincolante del Collegio dei Garanti;

I Vice Presidenti Nazionali sovrintendono a grandi aree di attività, promuovono lo sviluppo dell�organizzazione, stimolano e partecipano all�attuazione dei progetti, curano le relazioni esterne d�intesa con il Presidente, attuano le deleghe ricevute.

È Vice Presidente di diritto chi è stato Presidente nazionale del Centro.

Articolo 27. Il Segretario Nazionale. Rappresentanza legale. Segretari dei dipartimenti.

Il Segretario Nazionale è eletto dall�Assemblea Nazionale dei soci ed ha la rappresentanza legale del Centro nei confronti dei terzi ed in giudizio; sta in giudizio direttamente o tramite procuratori e rappresentanti. La rappresentanza è esercitata nei limiti dell�articolo 22. In caso di assenza, le sue funzioni sono esercitate dal Tesoriere. Ha la firma sociale per gli atti previsti dallo statuto o che gli sono espressamente delegati dal Consiglio Direttivo su proposta del Consiglio di Presidenza che può revocarlo motivando il provvedimento e comunicandolo al Consiglio Direttivo ed all�Assemblea. Il suo domicilio, per la carica, è eletto presso la sede del Centro.

Il Segretario ha funzioni di direzione e gestione operativa del Centro; collabora con il Presidente; fa parte del Consiglio di Presidenza e ne esegue le deliberazioni; cura la redazione dei regolamenti interni e della documentazione da presentare agli organi statutari; coordina l�attività dei segretari dei dipartimenti nazionali; provvede all�iscrizione del Centro a pubblici elenchi e registri e ne cura il riconoscimento da parte delle amministrazioni; è personalmente responsabile delle registrazioni di cui all�articolo 47 e dei rapporti operativi con le pubbliche amministrazioni; cura la presentazione ed il buon fine dei progetti elaborati dal Centro; è responsabile del personale e della regolare tenuta dei verbali e dei libri sociali.

Può essere, di volta in volta, delegato od autorizzato dal Consiglio Direttivo a compiere atti di ordinaria e straordinaria amministrazione in base a procure dello stesso.

Articolo 28. Il Tesoriere ed il Collegio di tesoreria.

Il Tesoriere è eletto dall�Assemblea nazionale dei soci.

È responsabile diretto dell�amministrazione e della gestione del bilancio, del patrimonio, delle entrate, delle uscite e della corretta esecuzione di tutto quanto è previsto all�articolo trentanove dello statuto. Si avvale del Collegio di tesoreria ed opera nei limiti delle disposizioni dell�articolo ventidue. Può essere autorizzato dal Consiglio Direttivo, in base a specifiche procure, a compiere atti di ordinaria e straordinaria amministrazione. Ha la firma sociale per gli atti previsti dallo statuto o che gli sono espressamente delegati dal Consiglio Direttivo su proposta del Consiglio di Presidenza che può revocarlo, motivando il provvedimento, e comunicandolo all�Assemblea. Il suo domicilio, per la carica, è eletto presso la sede del Centro.

Il Tesoriere fa parte del Consiglio di Presidenza e coordina l�attività del Collegio di tesoreria. Riferisce periodicamente agli organi sullo stato e le prospettive finanziarie ed economiche e suggerisce iniziative e progetti. Provvede a formulare e redigere richieste di contributi ad enti pubblici e privati ed a curare il buon fine di ogni pratica. È responsabile dei rapporti con le amministrazioni fiscali e con gli enti previdenziali ed assicurativi e dell�esattezza dei relativi atti e dichiarazioni; della regolare tenuta della contabilità e dell�amministrazione del personale. Nei pagamenti ha firma congiunta con il Segretario nazionale o con un Vice presidente.

Il Collegio di tesoreria ha il compito di elaborare gli indirizzi di politica finanziaria ed economica del Centro; di intervenire nell�attività di progettazione suggerendo iniziative e modalità di realizzazione; di individuare e reperire le fonti di finanziamento; di collaborare ad amministrare il patrimonio, le entrate e le uscite; di curare la redazione della documentazione e delle relazioni secondo le disposizioni dell�articolo trentanove e gli indirizzi del Consiglio Direttivo.

Articolo 29. Il Collegio Sindacale.

Il Collegio Sindacale è costituito da tre componenti effettivi e due supplenti, eletti dall�Assemblea dei soci. Il presidente è eletto dall�assemblea tra i sindaci effettivi.

Il Collegio dura in carica tre anni e dispone dei più ampi poteri di ispezione e di controllo; non ha diritto a compensi salvo l�eventuale rimborso delle spese. Qualora l�Assemblea stabilisca che i Sindaci devono essere retribuiti, la retribuzione deve essere fissata per tutta la durata del mandato prima della nomina stessa.

Il Collegio dei Sindaci deve riunirsi almeno ogni trimestre e deve controllare l�amministrazione del centro, vigilare sull�osservanza della legge e dell�atto costitutivo, accertare la regolare tenuta della contabilità, la corrispondenza del bilancio e del conto economico e finanziario alle risultanze dei libri e delle scritture contabili.

I Sindaci che durante il mandato triennale non assistono, senza giustificato motivo, a due riunioni consecutive dell�Assemblea dei soci o del Consiglio Direttivo, oppure non partecipano a tre riunioni consecutive del Collegio decadono dall�ufficio.

Agli enti pubblici ed agli organi dello Stato o comunitari, qualora lo richiedano, è riservata la designazione di un sindaco effettivo allo scopo di controllare la corretta finalizzazione di eventuali contributi e finanziamenti dai medesimi erogati.

Articolo 30. Il Collegio dei Garanti.

Il Collegio dei Garanti è il massimo organo morale del Centro, non è elettivo ma è composto dai soci promotori, sostenitori e benemeriti. Svolge i seguenti compiti: accerta la conformità delle attività del Centro allo spirito dell�atto costitutivo, dello statuto ed alle deliberazioni dell�Assemblea; esprime parere motivato in merito a tutte le nomine ed incarichi, alle proposte di modifica dello statuto e nei casi in cui è espressamente previsto o ritenuto opportuno; può richiedere informazioni ed ha potere di iniziativa presso tutti gli organi del Centro alle cui riunioni può partecipare con un rappresentante.

Il Collegio dei Garanti nomina fra i suoi componenti, a rotazione ed ogni tre anni, un presidente che provvede alle convocazioni in base ad un regolamento autonomo comunicato agli altri organi del Centro. Le deliberazioni sono, di preferenza, assunte all�unanimità, altrimenti a maggioranza assoluta dei presenti.

Articolo 31. Il Comitato d�Onore ed il Presidente Onorario.

Il Comitato d�Onore è nominato dal Consiglio Direttivo su indicazione della Presidenza, sentito il Collegio dei Garanti, ed è composto da personalità della vita culturale, sociale, politica ed economica. Tra di essi è scelto il Presidente Onorario che proporrà al Consiglio Direttivo un regolamento per il funzionamento del Comitato. Il Comitato può partecipare alle riunioni degli organi con diritto di parola ma non di voto.

Articolo 32. Il Consiglio Nazionale.

Il Consiglio nazionale è l�assemblea rappresentativa delle strutture e dei soci del Centro e può essere convocato per gli stessi adempimenti dell�Assemblea dei soci di cui all�articolo diciotto. È nominato dall�Assemblea nazionale dei soci che ne determina il numero. È formato dai componenti degli organi del Centro, da personalità, dai soci che sono o sono stati componenti di organi pubblici e di organizzazioni sociali, dai rappresentanti dei comitati territoriali e tematici. Ha il compito di orientare il Centro tra un�Assemblea e l�altra ed è convocato dal Consiglio Direttivo, con le stesse modalità dell�Assemblea ordinaria dei soci, almeno una volta all�anno e comunque in preparazione dell�Assemblea annuale dei soci. Il Consiglio, in base all�articolo ventisei, è presieduto dal Presidente del Centro il quale è coadiuvato da un Vice Presidente che lo dirige e che propone il regolamento di funzionamento ed il programma d�attività.

Articolo 33. La Commissione per l�informazione.

La commissione per l�informazione è composta da esperti in comunicazione ed informatica ed ha il compito di divulgare le attività del Centro e di proporre iniziative. È nominata dal Consiglio Direttivo ed è convocata e presieduta dal Presidente Nazionale unitamente al Segretario del dipartimento nazionale per l�informazione.

Articolo 34. Il Comitato di coordinamento.

Il Comitato di coordinamento è composto dai rappresentanti di tutte le strutture socie ed ha il compito di organizzare e di trasferire sul territorio le iniziative del Centro. È nominato dal Consiglio Direttivo ed è convocato e presieduto dal Presidente Nazionale che ne organizza i lavori, unitamente al Consiglio di presidenza.

Articolo 35. Il Comitato Scientifico.

Il Comitato Scientifico è composto di esperti e personalità nominati dal Consiglio Direttivo. Esso funge da organo di consulenza scientifica degli organi statutari ed è presieduto dal Presidente Nazionale del Centro che ne organizza i lavori unitamente al Presidente del Comitato che provvede alla sua convocazione e direzione.

Articolo 36. Il Comitato Economico e Sociale.

Il Comitato è composto di esperti, operatori e personalità nominati dal Consiglio Direttivo. Esso funge da organo di consulenza scientifica degli organi statutari ed è presieduto dal Presidente Nazionale del Centro che ne organizza i lavori unitamente al Presidente del Comitato che provvede alla sua convocazione e direzione.

Articolo 37. Il Comitato del Programma.

Il Comitato del Programma ha il compito di definire dal lato culturale e scientifico il Programma e le conseguenti iniziative del Centro. È costituito dalla riunione congiunta del Comitato Scientifico, del Comitato Economico e Sociale, del Consiglio Direttivo. Esso funge da organo di consulenza scientifica obbligatoria degli organi statutari ed è presieduto dal Presidente del Centro che lo convoca e ne organizza i lavori unitamente al Presidente del Comitato il quale collabora, altresì, alla redazione dei documenti previsti dall�articolo 5 dello statuto.

Ordinamento finanziario ed organizzativo

Articolo 38. Materie di competenza.

L�ordinamento finanziario ed organizzativo riguarda la disciplina relativa a: patrimonio e bilancio o rendiconto; organizzazione interna; personale; regolamenti; scioglimento e devoluzione del patrimonio; clausola compromissoria; rinvio alla legge ed al codice civile; pubblicità degli atti; norme finali e transitorie.

Articolo 39. Patrimonio e Bilancio. Rendiconto economico e finanziario.

Il Centro è amministrato dal Consiglio Direttivo secondo le disposizioni dell�articolo 22. La gestione del bilancio, del patrimonio, delle entrate e delle uscite è curata, dal Tesoriere che si avvale del Collegio di tesoreria.

Il Centro attua il proprio programma statutario con gradualità ed in coerenza con le norme di cui agli articoli sei ed otto dello statuto. L�amministrazione sarà informata alle prescrizioni di legge ed alle tecniche contabili internazionali ed ogni iniziativa potrà essere avviata esclusivamente in base a progetti di fattibilità che prevedano entrate e costi certi e congrui accantonamenti.

Il patrimonio del Centro è costituito: dai beni mobili ed immobili che diverranno di sua proprietà; da eventuali fondi di riserva costituiti con le eccedenze di bilancio o dalle economie derivanti dalle attività statutarie; da partecipazioni; da erogazioni, donazioni, lasciti, legati, ed altre liberalità dei promotori o da chiunque disposti.

Le risorse economiche e le entrate per il funzionamento e per lo svolgimento dell�attività derivano, come previsto dalla legge, da: quote e contributi associativi per il tesseramento dei soci di tipo a) e b); quote dei benemeriti e dei sostenitori; eredità, donazioni e legati; contributi dello Stato, delle regioni, di enti locali, di enti o di istituzioni pubblici, anche finalizzati al sostegno di specifici e documentati programmi realizzati nell�ambito dei fini statutari; contributi dell�unione Europea e di organismi internazionali; entrate derivanti da prestazioni di servizi convenzionati; proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi, anche attraverso lo svolgimento di attività economiche di natura commerciale, artigianale o agricola, svolte in maniera ausiliaria o sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali; erogazioni liberali degli associati e dei terzi; entrate derivanti da iniziative promozionali finalizzate al proprio finanziamento, quali feste e sottoscrizioni anche a premi; proventi della gestione del patrimonio; diritti di segreteria e tasse di ammissione; contributi straordinari e conferimenti dei soci; contributi pubblici e privati; finanziamenti e sovvenzioni erogati da soci o da terzi; ricavato da gestioni di servizi, progetti, manifestazioni, eventi, convegni, seminari; realizzazioni di attività culturali, formative, di ricerca, studio, progettazione; da ogni legittima e dichiarata entrata compatibile con le finalità statutarie o che concorra ad incrementare l�attivo sociale, quali ad esempio: fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche occasionali anche mediante offerta di beni di modico valore; contributi corrisposti da amministrazioni pubbliche per lo svolgimento di attività aventi finalità sociali e di interesse generale.

La quota associativa o contributo associativo non è rivalutabile ed è intrasmissibile ad eccezione dei trasferimenti a causa di morte.

È fatto obbligo di redigere e di approvare annualmente il bilancio o rendiconto economico e finanziario, tenuto conto degli articoli diciotto, ventidue, ventotto.

Il patrimonio sociale non può essere distribuito ai soci a nessun titolo fatte salve eventuali previsioni di legge. In particolare è fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita del Centro, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge.

Gli utili o gli avanzi di gestione debbono essere impiegati per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse.

Il Fondo comune del Centro è costituito esclusivamente dai diritti patrimoniali, da contributi o quote associative corrisposti dagli associati e da altri proventi a qualsiasi titolo conseguiti, dai beni, mobili ed immobili, acquistati con il predetto fondo.

Tutte le strutture ed organizzazioni che aderiscono al Centro sono organizzazioni autonome, aventi ciascuna, se associazioni, un proprio fondo comune costituito ai sensi dei rispettivi statuti. Il Centro non risponde delle obbligazioni assunte da alcuna delle organizzazioni o enti soci o aderenti e gli eventuali creditori possono far valere i loro diritti solo sui fondi comuni di ciascuna organizzazione.

L�esercizio sociale si chiude al 31 dicembre di ogni anno.

Articolo 40. Organizzazione interna.

Il Centro può articolarsi in sezioni e delegazioni e possono essere costituiti comitati tecnici e scientifici o di settore oltre a quelli già previsti dallo statuto.

L�avvio di un settore di attività e di ogni altra iniziativa sono subordinati alla preventiva approvazione del regolamento, dei costi e delle entrate.

Articolo 41. Il personale

Il personale è nominato, su proposta del Presidente, dal Consiglio Direttivo seguendo le disposizioni dell�articolo ventidue. I rapporti di lavoro sono regolati da un autonomo regolamento organico dei trattamenti economici e normativi dei dipendenti e dei collaboratori approvato dal Consiglio Direttivo.

Articolo 42. Regolamenti.

Il funzionamento tecnico ed amministrativo del centro ed i rapporti con gli associati è disciplinato da appositi regolamenti approvati dall�Assemblea. Nelle more possono essere resi esecutivi con deliberazione del Consiglio Direttivo.

Articolo 43. Scioglimento e devoluzione.

Lo scioglimento del Centro, sentito il Collegio dei Garanti, è deliberato dall�Assemblea che nominerà uno o più liquidatori e delibererà in ordine alla devoluzione del patrimonio residuo, dedotte le passività, ad altra associazione operante in analogo settore, oppure ad enti che perseguono scopi analoghi a quelli del Centro o a fini di pubblica utilità, sentito l�organismo di controllo di cui all�art.3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e salvo diversa disposizione di legge.

Articolo 44. Clausola compromissoria e controversie.

Le controversie originate dal rapporto associativo, fra soci o tra soci e Centro, compresa l�interpretazione del presente statuto, saranno decise �ex bono et aequo� da un collegio arbitrale composto da tre membri, di cui due nominati dalle parti ed il terzo dagli arbitri così nominati. Il collegio arbitrale decide senza formalità di procedura e con giudizio inappellabile quale amichevole compositore. In ogni caso il diritto applicabile è quello italiano e dell�Unione europea ed il foro competente è quello di Roma.

Articolo 45. Rinvio.

Per tutto quanto non è regolato dall�atto costitutivo di cui il presente Statuto fa parte integrante si fa rinvio al codice civile, alle disposizioni delle leggi speciali e regionali, ed in particolare della legge 7 dicembre 2000, n. 383, a quelle del Capo II del Titolo II, Libro I del Codice Civile ed alla normativa del DPR 10 febbraio 2000, n. 361.

Articolo 46. Pubblicità degli atti.

Fermo quanto previsto dalla legge in materia di pubblicità degli atti, saranno fornite adeguate informazioni delle convocazioni assembleari, delle relative deliberazioni, dei bilanci o rendiconti, sia mediante affissione nei locali del Centro, sia mediante comunicati stampa, conferenze ed ogni altro mezzo. Ulteriori criteri ed idonee forme di pubblicità saranno di volta in volta deliberati dal Consiglio Direttivo.

Articolo 47. Norme finali e transitorie.

Il Segretario Nazionale, sentito il Consiglio di Presidenza, ha mandato di apportare modificazioni alle norme del presente statuto su formale richiesta di pubbliche amministrazioni o per disposizioni di legge. Ha altresì mandato a curare personalmente la registrazione degli atti, l�adozione delle forme di pubblicità prescritte dalla legge, le formalità inerenti o conseguenti al riconoscimento giuridico dell�associazione, l�iscrizione al pubblico registro delle persone giuridiche in base alla normativa del DPR 10 febbraio 2000, n.361 dalla quale risultino eventuali limitazioni al potere di rappresentanza, l�iscrizione in altri elenchi e registri nazionali, regionali, provinciali, ed in quelli previsti dalla legge 7 dicembre 2000, n.383 e dalla legge 14 ottobre 1974, n.524.����������

INDICE

Art. 1. Costituzione. Finalità. Denominazione.  (Costituzione. Denominazione. Sede. Durata. Oggetto e scopo)Art. 2. Sede.Art. 3. DurataArt. 4. Dichiarazione. Profilo e idealità di Sandro Pertini.Art. 5. Carta dei valori e dei principi. Progetto sociale e programmi.Art. 6. Oggetto sociale e scopi.Art. 7. Fondazione internazionale Sandro Pertini.Art. 8. Assenza dello scopo di lucro e clausole di legge recepite nello statuto.

Art. 9. Associati.   (Soci)Art. 10. Ammissione a socio.Art. 11. Doveri del socio.Art. 12. Diritti del socio.Art. 13. Dimissioni, esclusione, decadenza.Art. 14. Articolazione territoriale. Organizzazioni fra associati e loro autonomia finanziaria e patrimoniale.

Art. 15. Organi deliberativi. Organi esecutivi e rappresentativi. Organi di controllo e morali. Organi ausiliari. Organi consultivi.   (Organi sociali)Art. 16. Assemblea nazionale dei soci. Congresso.Art. 17. Esercizio del voto in assemblea.Art. 18. Compiti dell�assemblea ordinaria.Art. 19. Compiti dell�assemblea straordinaria.Art. 20. Costituzione dell�assemblea.Art. 21. Consiglio direttivo.Art. 22. Compiti del consiglio direttivo.Art. 23. Convocazione del consiglio direttivo.Art. 24. Consiglio di presidenza.Art. 25. La segreteria.Art. 26. Il presidente nazionale ed i vicepresidenti nazionali.Art. 27. Il segretario nazionale ed i segretari dei dipartimenti. Rappresentanza legale.Art. 28. Il tesoriere ed il collegio di tesoreria.Art. 29. Il collegio sindacale.Art. 30. Il collegio dei garanti.Art. 31. Il comitato d�onore ed il presidente onorario.Art. 32. Il consiglio nazionale.Art. 33. La commissione per l�informazione.Art. 34. Il comitato di coordinamento.Art. 35. Il comitato scientifico.Art. 36. Il comitato economico e sociale.Art. 37. Il comitato per il programma.

Art. 38. Materie di competenza.   (Ordinamento finanziario ed organizzativo)Art. 39. Patrimonio e bilancio. Rendiconto economico e finanziario.Art. 40. Organizzazione interna.Art. 41. Il personale.Art. 42. Regolamenti.Art. 43. Scioglimento e devoluzione.Art. 44. Clausola compromissoria e controversie.Art. 45. Rinvio.Art. 46. Pubblicità degli atti.Art. 47. Norme finali e transitorie.

  NB. Le parti in corsivo degli articoli 4 e 5 dello Statuto sono tratte dai discorsi e dagli scritti di Sandro Pertini, nonché dagli scritti di Ernesto Rossi , Guido Calogero, Carlo Rosselli, Norberto Bobbio, Aldo Moro.

Gli scritti di tutti gli autori consultati nella stesura del presente Statuto saranno indicati nelle note alla Carta dei Valori e dei Principi di cui all�articolo 5.

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Costituzione, Finalità, Denominazione, Sede, Durata, Oggetto Sociale e Scopi